mercoledì

 IL RE LUCERTOLA E LA MANTA SAGGIA 

Conosco Pili Mo'o da anni, da anni ci incrociamo nella conventions sparse per il mondo e la nostra amicizia e stima reciproca è cresciuta negli anni.Depositario di quella tradizione culturale, tribale e guerriera del tatuaggio, maori, oceanico, marquesan e somoano.Le nostre vite si sono incrociate ancora, lui è venuto a genova, mio ospite a casa mia e nel mio studio.Da tempo desideravo un suo tatuaggio, e così ci siamo messi a progettarlo, a discutere su vari soggetti.Lui ha iniziato a farmi domande specifiche sulla mia vita e infine ha letto un pezzo che scrissi come contributo al libro di Avikal sul giudice interiore. Parlava del mio conflitto adolescenziale con mio padre, della comprensione della sua immagine di superego, della scoperta di mio padre come essere umano e di come tutto questo si manifestava ora nel rapporto coi miei figli.
Dopo quella lettura non ci furono più dubbi il simbolo prescelto era la Manta Reale simbolo oltre che di saggezza anche di protezione della connessione con gli antenati e di benedizione verso le generazioni future.Io sento che il posto deve essere il plesso solare, il terzo centro.Inizia a tracciarmi le linee col pennarello, poi mi fa stendere a terra con un grosso cuscino dietro la schiena che mi inarca e mi fa tendere la pelle della pancia.La particolarità del tatuaggio samoano è che non lo puo' fare solo il tatuatore, ma è fatto in comunione con la persona che tira la pelle (in questo caso da Penina Samo'o, sua moglie) e da chi riceve il tatuaggio che deve trattenere il fiato, in una sorta di concertazione a tre.Non era la prima volta che mi rapportavo col dolore fisico attraverso il tatuaggio, ma questa volta, forse per gli strumenti rudimentali e forse per la zona prescelta, il dolore è fortissimo. Mo'o inizia a battere e ogni colpo è una fitta lancinante che mi scuote. Trattengo il fiato e lui e Penina insieme a me. Non ho modo di resistere, posso solo essere presente e osservare il dolore e essere presente a quello che succede nel momento.
Ogni volta che mi distraggo il dolore è insopportabile e mi riporta all'attenzione.
Dopo circa un'ora di respiri che vanno in sincrono sento l'atmosfera carica di energia sento la connessione che esiste tra me, Mo'o e Penina, come un unico organismo viviamo, percepiamo e respiriamo all'unisono. Lentamente entro in una dimensione, in una "zona" dove anche il dolore è parte della mia esperienza, mi sento abbandonare e sostenere allo stesso tempo. Il dio Tatau è sopra di noi e mostra la sua energia violenta e crudele, ma lentamente realizzo in questo la sua misericordia nell'accompagnarmi attraverso il dolore verso la Forza, verso un potere che è più grande di me.
Dopo tre ore, Fa'e, la Manta Reale, è completata, Mo'o e Penina escono dalla stanza, mi lasciano rilassare, lentamente rincomincio a pensare, mi guardo allo specchio, il tatuaggio è un simbolo bellissimo, lo sento vivo, parlante, mi sento connesso, grande, forte.
Grazie, Mo'o, Penina e Tatau.

Yesh Marco Firinu


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